Regione Marche sostiene Slow Food per le produzioni di qualità

Ancona.- Recupero delle produzioni di qualità e delle tradizioni, valorizzazione delle identità territoriali,  sostegno alla formazione dei giovani e supporto alla fruizione turistica con la creazione di eventi e itinerari.

Questi i principali obietti del Protocollo sottoscritto tra Regione Marche e Slow Food Marche e Italia. Alla firma l’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini, il vicepresidente Slow Food Italia Federico Varazi e il presidente Slow Food Marche Vincenzo Maidani.

“Gli obiettivi di questo documento – ha spiegato l’assessore Antonini – sono molteplici: vogliamo valorizzare con una serie di iniziative le nostre produzioni della terra e del mare e la nostra grande biodiversità. Parliamo di un patrimonio incredibile della nostra regione che Slow Food da tanti anni valorizza al meglio attraverso le sue iniziative e i suoi presìdi, mettendo in evidenza le capacità dei produttori sul territorio. Ricordo – ha aggiunto Antonini- che puntiamo molto su un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e dei cicli della natura: siamo il distretto biologico più grande d’Europa e ci siamo dotati di una legge per la valorizzazione delle Marche come terra del benessere e della qualità della vita. ”

Antonini al centro, con Maidani e Varazi

Il vicepresidente nazionale Varzi ha sottolineato come le Marche siano pioniere nel settore del biologico, ovvero dell’agricoltura del futuro, tema che sarà approfondito durante l’evento internazionale Slow Food “Terra Madre” che si terrà a settembre a Torino.

“Ormai da molti anni – ha aggiunto Maidani – lavoriamo insieme alla Regione per promuovere il rapporto tra territorio e produttori e, quindi, anche tra le comunità che abitano queste zone e i produttori di quei cibi che identificano le Marche e le rendono riconoscibili anche all’interno dei circuiti nazionali ed internazionali. Riteniamo che gli elementi fondamentali di questa valorizzazione siano proprio  l’identità dei prodotti e il legame con il territorio, oltre alla qualità espressa dalla filiera, che deve essere sempre altissima. Non da ultimo, c’è il tema dell’aggregazione dei piccoli produttori di eccellenze, che insieme possono avere un impatto maggiore sia in termini commerciali che promozionali.”

credit : slow foood marche

 

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