Ancona. “Siamo attoniti e sconvolti davanti alla perdita di tante vite umane, di tanti bambini… La tragedia di Pylos, al largo della Grecia, una delle più gravi di questi ultimi anni con la cifra spaventosa di oltre 600 morti che si trascina con sé, ci costringe ancora una volta a misurarci con il cinismo e l’indifferenza di un’Europa che lascia morire uomini, donne e bambini senza creare le condizioni perché possano chiedere asilo in modo legale e sicuro attraverso l’istituzione di regolari canali di accesso.” Lo afferma la Rete Welcome Marche, a pochi giorni dall’ultimo naufragio di migranti nel Mar Egeo.
“Il naufragio che si è consumato martedì 13 giugno ha messo in luce ancora una volta le gravissime omissioni, l’incredibile inettitudine, le drammatiche responsabilità dell’insensata politica messa in atto dai paesi europei attuata pervicacemente e arrogantemente contro chi è costretto a fuggire dalla propria terra a causa di guerre, crisi climatica e fame, in forme e modalità che si rivelano di corto respiro e prive di lungimiranza. Come sostiene Fulvio Vassallo Paleologo dell’Associazione Diritti e Frontiere – continua la Rete – “I fallimenti delle politiche migratorie si nascondono dietro gli slogan di capi di governo e ministri, dalla caccia agli scafisti su scala globale fino alla solidarietà europea che si traduce nel respingimento verso i paesi di transito, vere e proprie deportazioni, perché non bastano più i rimpatri verso i paesi d’origine (…)”.
Secondo l’associazione che si occupa dei migranti, In Italia continua “la politica di criminalizzazione dei salvataggi: navi delle ong che dopo aver salvato la vita a centinaia di persone migranti si vedono costrette ad attraccare in porti di sbarco lontani molti giorni di navigazione dalla terra di naturale approdo o a pagare multe salatissime qualora esse violino le durissime nuove regole imposte da un Ministero dell’Interno che ha scelto di infliggere ai più fragili, a chi fa più fatica a vivere ulteriori sofferenze, in termini di procrastinazioni degli arrivi e mancanza di assistenza. Come denuncia Amnesty International, anche “il Patto su Migrazioni e Asilo, su cui gli Stati membri dell’Unione europea hanno trovato un accordo a inizio giugno, non prevede alcuna forma efficace di solidarietà e condivisione di responsabilità fra gli Stati. ”
Insomma, secondo la Rete Welcome Marche, “ci stiamo abituando alla disumanità e quasi non protestiamo più, non urliamo più la nostra indignazione… I meccanismi della comunicazione vogliono rendere l’opinione pubblica italiana ed europea impermeabile alla sofferenza di tante persone.” Da qui la denuncia di quanro sta accadendo e la richiesta di impegno perchè ” sia riconosciuto a tutti e sempre il diritto universale a spostarsi in modo legale e sicuro.”