Riace. Appello della Cgil Marche : “E’ modello da difendere, no alla deportazione dei migranti “

Ancona 16 ottobre.- Anche la Cgil Marche si schiera sulla vicenda di Riace e sugli arresti domiciliari del sindaco Mimmo Lucano, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina . E lo fa per censurare la scelta governativa di procedere, anche se su “base volontaria..” al trasferimento dei migranti ospitati nel paese calabro.

“E’ un ulteriore gravissimo atto adottato dal Ministro dell’Interno – sostiene il sindacato – che per via amministrativa, ha ordinato una vera e propria deportazione dei migranti che vivono a Riace. Dopo le vicende di Lodi e di Monfalcone, dove si stanno discriminando i bambini figli di immigrati nell’accesso alla mensa scolastica o all’asilo, ora si commette un atto disumano oltre che di dubbia legalità, scellerato e spropositato. ”

Secondo la Cgil Marche  tale vicenda  costituirebbe “la conferma di una deriva pericolosa che deve essere fermata: per questo chiediamo alle Istituzioni democratiche e alla società civile di reagire a quello che rappresenta un attacco alla cultura e ai valori della solidarietà, dell’accoglienza, dell’uguaglianza e della dignità umana.  Lo Sprar – prosegue il sindacato – è l’unico modello sostenibile di accoglienza e che sarebbe dovuto divenire strutturale nella gestione di tutti gli arrivi. Questo punto di vista è sempre stato condiviso e sostenuto da quasi tutte le istituzioni : per questo lanciamo un appello a tutti i parlamentari marchigiani, al Presidente della Regione, ai Sindaci delle città delle Marche, cosi come alle associazioni e ai cittadini, chiedendo di prendere pubblicamente posizione e far sentire la propria voce rispetto a una modalità inaccettabile di gestione dei migranti che colpisce i più deboli e tradisce i valori della Costituzione.”

 

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