Ricostruzione ferma. Sindaco di Camerino chiede aiuto al re del cashmere, Brunello Cucinelli

Camerino (Mc) 30 aprile.- La ricostruzione post-sisma è ferma al palo. Molti progetti edilizi devono ancora partire, nonostante le promesse e i tanti denari annunciati per far uscire le comunità terremotate dall’emergenza. Eppoi anche e soprattutto, in molti paesi e centri urbani marchigiani dell’entroterra mancano del tutto gli spazi educativi e sociali indispensabili  per la ripresa di una vita comunitaria degna di questo nome. Per tutti questi motivi, quasi con il cappello in mano visto che le istituzioni e le burocrazia non aiutano, il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui ha deciso di chiedere aiuto al re del cashmere, l’imprenditore umbro Brunello Cucinelli. Lo ha fatto con una lettera che ha reso pubblica, per cercare di smuovere le acque stagne di una situazione post-terremoto che sembra ancora quella di 2 anni e mezzo fa.

. “È un po’ di tempo che La seguo, non potendo non apprezzare le iniziative benefiche che sta assumendo per restituire agli abitanti di Norcia e all’Umbria alcuni edifici molto significativi, non più utilizzabili, o crollati, a causa del terremoto – scrive il primo cittadino camerte . Ritenendo gli umbri stretti “cugini”, mi sono determinato a rappresentarLe la nostra situazione. Molto è stato fatto ma tantissimo ancora manca. E non mi riferisco soltanto alla ricostruzione che non parte – aggiunge Pasqui-  ma anche ad alcune necessità che sono impellenti ed insoddisfatte dall’attuale normativa. Abbiamo perduto tutti gli spazi espositivi e di aggregazione, dei quali mai come in questo momento abbiamo bisogno. Mi sto rivolgendo ad un grandissimo imprenditore italiano, ad un grande uomo, per chiedere aiuto. Sarei dunque veramente onorato di poterLa incontrare per rappresentarLe la nostra situazione”.

Chissà se Brunello Cucinelli, che molto e direttamente si è impegnato per Norcia – colpita al cuore con il crollo della Basilica di San Benedetto, risponderà all’appello del sindaco di Camerino. Di certo i mezzi non gli mancano, dato che nel 2018 la rivista Forbes stimava il suo patrimonio valutabile in 1,5 miliardi di euro. E che l’imprenditore che ha restaurato in maniera magnifica il borgo di Solomeo, vicino Perugia, tiene molto alla bellezza dei luoghi e dei territori in cui vive e lavora, umbri o italiani che siano. Se lo farà, decidendo di investire per la rinascita anche delle Marche, aumenterà di certo il proprio prestigio. Al contrario delle istituzioni pubbliche e del mastodontico apparato burocratico che nascondendosi sotto il cappello dell’asfissiante e incomprensibile legislazione, continueranno a ridurlo agli occhi di cittadini e imprese.

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