Ancona 27 Aprile – “La gestione rifiuti targata PD segna un nuovo flop. Il Tar ha messo in discussione il comma 1 dell’art. 35 dello Sblocca Italia che prevedeva la realizzazione di 8 nuovi impianti di incenerimento in diverse regioni italiane dall’Abruzzo, alla Puglia, dall’Umbria alle Marche”.
Così i Senatori della Lega Paolo Arrigoni (Commissario del Carroccio nelle Marche) e Luca Briziarelli dopo la pronuncia del TAR del Lazio che, facendo seguito al ricorso presentato da alcune Associazioni ambientaliste, ha deciso di sospendere il DPCM 10 Agosto 2016 attuativo della norma “Sblocca Italia”, rinviando il Decreto Legge e il decreto attuativo all’Alta Corte di giustizia europea. Nella nostra regione, l’impianto di incenerimento era stato localizzato nella zona di Macerata e doveva bruciare a regime 190 mila tonnellate annue di rifiuti. In totale 17 Comuni erano stati ritenuti idonei per ospitare il termovalorizzatore.
“La motivazione alla base della scelta è emblematica – sostengono i leghisti: il Governo ha dato eccessivo peso al ruolo dei termovalorizzatori rispetto ad altre forme “virtuose” di gestione del rifiuto in un’ottica di economia circolare. La direttiva comunitaria fissa una precisa gerarchia delle pratiche da adottare: in primo luogo la riduzione della produzione di rifiuti, a cominciare dagli imballaggi, poi il riuso e il riciclo dei materiali. Questa vicenda – aggiungono i senatori della Lega – sottolinea l’inadeguatezza delle leggi messe in campo dal Governo Renzi, provvedimenti privi di carica innovativa, che non migliorano la qualità dell’ambiente e che riducono l’autonomia e lo spazio di manovra dei territori e delle istituzioni Regionali e locali”.
Al termovalorizzatore da realizzare nel territorio provinciale di Macerata si era fortemente opposto anche il Movimento 5Stelle.