Rifiuti zero ed economia circolare, l’esempio di Rossano Ercolini

Grottammare (Ap).-” Occorre superare la cultura del no e connettere tutti i cittadini e i movimenti per proporre un nuovo modello di governance! Non è vero che non si può cambiare, e l’esperienza degli oltre 330 Comuni Rifiuti zero con circa 8 milioni di abitanti, di cui Grottammare fa parte, lo dimostra.”

Così Rossano Ercolini , presidente di Zero Waste Europe incalza amministratori e cittadini all’incontro organizzato alla Pineta Ricciotti a Grottammare sull’economia circolare in risposta alla distribuzione speculativa delle merci.

Rifiuti Zero è un buon esempio di cambiamento dal basso, voluto dai cittadini e realizzato con la partecipazione di tutti, attraverso quella “scienza dei cittadini” che si configura sempre più quale nuova frontiera della conoscenza volta a contrastare il corto circuito dell’inciviltà dell’usa e getta.

“Questa rivoluzione silenziosa, attraverso un percorso di ricerca sul campo, incontrando progettisti ed imprenditori per studiare, verificare, mettere a punto, promuovere nuovi prodotti e nuovi materiali ha messo sotto scacco i vecchi prodotti non riciclabili: gli scontrini fiscali riciclabili e senza plastica, la lavatrice che intercetta le microplastiche dei nostri abiti sempre più farciti di tessuti acrilici, tovaglioli e asciugamani da cotone riciclato, teli per pacciamatura in carta, scarpe riparabili e compostabili, spugne e spugnette biodegradabili, cannucce commestibili, incarti in cera d’api, borse e zainetti realizzati con ombrelli rotti, appendini in carta riciclata e molto eleganti, alimenti realizzati con prodotti altrimenti abbandonati sul campo oppure realizzati grazie alla coltivazione della canapa (di cui non si butta via niente!), vasi per orticoltura e giardinaggio in fibra di legno che si possono piantare direttamente sul terreno e mini piante ornamentali da accudire per ornamento e per educare alla circolarità.

Allora bisogna abbandonare la politica dell’incenerimento di materie preziose e terre rare, uscire dal modello dell’economia lineare e abbracciare l’economia circolare, che consente di risparmiare materie prime e creare nuovi posti di lavoro, sviluppando modelli produttivi basati sul riuso e la riparazione. In tal modo, i materiali e l’energia utilizzati per fabbricare i prodotti mantengono il loro valore più a lungo, i rifiuti sono ridotti al minimo e si utilizzano quante meno risorse possibili.”

In questo percorso i Comuni sono strategici perché possono applicare il Green Public Procurement (GPP), un sistema di acquisti di prodotti e servizi ambientalmente preferibili, cioè quei prodotti e servizi che hanno un minore, ovvero un ridotto, effetto sulla salute umana e sull’ambiente rispetto ad altri prodotti e servizi utilizzati allo stesso scopo.

Gli acquisti effettuati dalla Pubblica Amministrazione, infatti, rappresentano in Italia il 17% del Prodotto Interno Lordo (PIL). Perciò i Comuni devono favorire le imprese innovative e meno inquinanti, dando il buon esempio, che è più importante di qualsiasi parola.

Il Comune di Grottammare è un comune virtuoso, che lavora da anni sulla riduzione dei rifiuti con il progetto Ambiente bene comune, attraverso la vendita di prodotti sfusi e riutilizzabili, e l’uso di packaging sostenibili, biodegradabili e riciclabili, riducendo i costi di smaltimento e i rischi per l’ambiente e la salute.

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