Riforma sanitaria regionale, scontro Pd-Fratelli d’Italia

Ancona –“Aziende sanitarie territoriali ? Una riforma mai nata”. Lo sostiene il gruppo assembleare del Partito Democratico in consiglio regionale, in merito ai ritardi dell’approvazione delle linee di indirizzo e degli atti aziendali degli enti del Sistema socio sanitario regionale, su cui, a due anni esatti dal varo della legge per la riorganizzazione del sistema sanitario, “si è impantanata – secondo i Dem – la giunta Acquaroli.”

“Di fatto – è l’accusa dei consiglieri Dem – siamo di fronte a indirizzi che non indirizzano. Anzi, la giunta Acquaroli, scegliendo di non scegliere, si sottrae alle proprie responsabilità politiche, scaricandole interamente sui direttori generali delle Ast”.

Molto duro il vicepresidente della IV commissione Romano Carancini, relatore di minoranza del parere emesso dalla commissione stessa e primo firmatario dei 31 emendamenti presentati dal Pd : “Sono moltissime le criticità di questo documento partorito male e tardi dalla maggioranza. Tuttavia, ci sono alcuni punti che meritano più di altri di essere portati a conoscenza della comunità marchigiana.

Uno di questi riguarda la “furbata” della giunta Acquaroli e dell’intero centrodestra, che in un documento che costituisce il perno della nuova politica sanitaria, non fa alcun cenno al decreto 70 del 2015, il cosiddetto decreto “Balduzzi”, e al Dpcm 77 del 2022, che pongono vincoli di orientamento strutturale e normativo alla strategia da attuare nei singoli territori, quasi a lasciare intendere che la nostra Regione possa muoversi libera dai paletti fissati dalla legislazione nazionale.

Il segretario Pd Bomprezzi e i consiglieri Mangialardi, Casini, Carancini, Viti e Mastrovincenzo

 

Questo non è assolutamente vero – afferma Carancini- ma quel che è peggio è che negli indirizzi della giunta regionale non si afferma la necessità includere negli atti aziendali il sistema delle strutture sanitarie e delle reti cliniche della sanità regionale in base proprio al Dm 70/2015. E  le linee di indirizzo sono reticenti anche sul fronte della prevenzione, visto che non si sono volute esplicitare le risorse che si intendono destinare e, in particolare, il rapporto percentuale con la spesa corrente assegnata annualmente.”

Per il consigliere Maurizio Mangialardi “tra le questioni che queste linee lasciano insolute , ce ne sono due che meritano di essere sottolineate. La prima concerne la mancanza di un significativo riequilibrio anche della mobilità passiva all’interno della regione: un fenomeno che colpisce in particolar modo le aree interne sempre più spogliate di servizi. Si tratta di una delle tante promesse non mantenute da questa giunta. L’altra, invece, riguarda la definizione del rapporto tra la sanità pubblica e privata. È preoccupante che il documento varato dalla giunta faccia passare il messaggio di un’offerta alla pari tra pubblico e privato: così facendo si abdica all’impegno di potenziare e rendere efficienti i servizi erogati dal Sistema sanitario regionale.”

Simone Livi, capogruppo FdI

 

Alle accuse del Pd replica Simone Livi, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale : “Le Marche continuano a garantire i Lea e sono tra le regioni italiane più virtuose in materia di sanità territoriale e tutti esultano e ne sono felici, tranne il Pd, con i consiglieri regionali che continuano a tifare contro la propria terra e sperando, per bieco tornaconto politico, che tutto vada a rotoli. Bell’esempio di interesse dei marchigiani da tutelare.

Alla cattiveria politica – aggiunge Livi – che non viene scalfita neppure dai numeri, noi del centrodestra contrapponiamo un modello di sanità che, grazie a noi, sta arrivando ed è arrivato a ciascun marchigiano, diventando capillare e territoriale, dopo che il Pd aveva iniziato una sistematica demolizione dello stesso con chiusure e accorpamenti, ai quali noi stiamo ponendo rimedio. Ai marchigiani abbiamo chiesto tempo per realizzare tutto questo durante la scorsa campagna elettorale e abbiamo iniziato a porre le basi per concretizzare la nostra idea di sanità con riforme importanti: dagli Enti sanitari, al nuovo Piano Socio Sanitario. Riforme che stanno camminando e dando i frutti sperati con la sufficienza piena in tutte e tre le aree dei Lea: Prevenzione, Distrettuale e Ospedaliera, con quest’ultime due a livelli di eccellenza.”

Il capogruppo di Fratelli d’Italia sottolinea poi che “a livello nazionale il Governo Meloni ha appena approvato misure che vanno nella direzione del rafforzamento della politica sanitaria territoriale. Oltre all’eliminazione del tetto di spesa per il personale, si è approvato il Cup unico regionale per un monitoraggio corretto ed oggettivo dei dati e, infine, un piano per una diagnostica attiva anche nei fine settimana e nei giorni festivi, con sinergie fattuali, senza sprechi di risorse, anche con il privato, per ridurre le liste d’attesa.”

 

 

Comments are closed.