Ancona.– La questione del rincaro dei prezzi del pane e della pasta è stato al centro dell’incontro svoltosi tra il gruppo assembleare del Partito Democratico e Agrinsieme, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari. Un tema particolarmente delicato e attuale, che si presta spesso a valutazioni fuorvianti che non hanno alcuna attinenza con la realtà.
“Purtroppo – spiega la consigliera regionale Anna Casini – nell’opinione pubblica a volte si tende a dare agli agricoltori responsabilità che non hanno. Gli aumenti del pane e della pasta non c’entrano nulla con il prezzo del grano prodotto dalle nostre aziende e dalle nostre cooperative agricole, perché il prezzo della materia prima viene stabilito tra novembre e dicembre, nell’anno precedente la raccolta, quando inizia lo stoccaggio. Il grano, peraltro, di cui le Marche sono la terza regione produttrice in Italia, non ha subito aumenti rispetto agli anni precedenti: è dunque evidente che i rincari registrati sul mercato sono dovuti in parte alla speculazione e in parte alla crescita dei costi dell’energia. Fare chiarezza è molto importante, perché nonostante i nostri agricoltori offrano un prodotto biologico e di grandissima qualità, rappresentano il primo anello della filiera, quindi il più debole e il più esposto alla crisi del settore. “
Anna Casini, Pd
La consigliera Casini, poi, non risparmia una frecciata all’attuale giunta regionale in merito al Piano di Sviluppo Rurale: “Avevano detto di voler rivoluzionare la programmazione, ma, a tutt’oggi, non abbiamo visto mutamenti di indirizzo. Mutamenti che in realtà, nel quadro completamente modificato dalla pandemia degli ultimi due anni, sarebbero non solo necessari, ma anche urgenti. “
Tra gli argomentati affrontati, infine, c’è stato quella della fauna selvatica ormai fuori controllo. Un problema atavico, ma che nell’ultimo periodo ha assunto i contorni della vera e propria emergenza con la comparsa dei lupi che falcidiano il bestiame e iniziano ad attaccare anche gli animali da compagnia: “Comprendo la complessità del problema – conclude Casini – ma la Regione Marche non può lasciare agricoltori e allevatori in balia degli eventi. Vanno assolutamente presi provvedimenti risolutivi che tutelino gli investimenti fatti dalle attività economiche”.