San Benedetto del T. (Ap).- Ha rassegnato le dimissioni da primario del reparto di Ortopedia dell’ospedale di San Benedetto, il dottor Remo Di Matteo. Il professionista era approdato al Madonna del Soccorso nell’ottobre del 2020 e in meno di quattro anni ha deciso di recedere dal contratto che lo teneva legato all’ospedale della sua città dove era arrivato vincendo un concorso che per lui aveva rappresentato un “ritorno a casa”.
Ad oggi si sa solo che tale decisione è stata mossa da motivi personali. Intanto è scoppiata una vera bomba soprattutto sul fronte politico in quanto queste dimissioni sarebbero l’ennesima prova di un nosocomio che starebbe perdendo i pezzi.
“Le dimissioni del primario Di Matteo? Sono l’ennesimo duro colpo alla sanità picena, e in particolare di San Benedetto- afferma il deputato del Movimento Cinquestelle Giorgio Fede – È evidente che chi si era candidato spacciandosi per il salvatore della patria e della sanità pubblica ha rovinosamente fallito. Lo hanno definito un fulmine a ciel sereno ma sinceramente non vedo nulla di inaspettato. La sanità marchigiana e, in particolare, quella di San Benedetto hanno ormai perso la loro
attrattività. È la cenerentola, il fanalino di coda di tutto il sistema pubblico – aggiunge Fede – e Di Matteo non ha trovato da noi le condizioni per poter esprimere al massimo la sua professionalità. Eppure un primario capace e preparato rende attrattivo l’ospedale, merce rara in tempi in cui la chirurgia ortopedica è sempre di più appannaggio della sanità privata».
Oggi sono in tanti a chiedersi il motivo che avrebbe spinto Di Matteo alle dimissioni, un medico “figlio d’arte” se si pensa che anche suo padre Orlando aveva indossato il camice di primario di Ortopedia. La sensazione è che il professionista non sia stato messo nelle condizioni di lavorare al meglio.
Sul fronte del centrosinistra i consiglieri Paolo Canducci e Aurora Bottiglieri commentano: «E’ urgente provare a capire con lo stesso Di Matteo se queste dimissioni sono revocabili e fare di tutto per scongiurare la sua uscita, successivamente è indispensabile convocare un nuovo consiglio comunale aperto alla presenza del presidente e dell’assessore regionale, oltre alla direttrice dell’Ast Ascoli, per rendere noti a tutti gli investimenti e i progetti a breve termine per la nostra sanità e per la soluzione dei suoi problemi. In caso di mancata risposta all’invito, valutare anche altre forme di protesta, sempre pacifiche ovviamente. Non c’è più tempo da perdere”.
Antonio Spazzafumo
Nei prossimi giorni non mancheranno incontri, sia il sindaco Spazzafumo che il consigliere regionale Andrea Assenti hanno affermato di voler incontrare Di Matteo conoscere le vere ragioni alla base di questo gesto e fare di tutto per trovare delle soluzioni.
Intanto dal Circolo Nord del Pd fanno sapere: “Le dimissioni del primario di Ortopedia, Di Matteo, sono l’ennesimo campanello d’allarme dello sgretolamento sistematico in cui versa il nosocomio di San Benedetto. C’è poco da stupirsi, Di Matteo ha fatto un passo coerente con la situazione in cui è stato costretto ad operare. Come si può gestire in modo ottimale un reparto di Ortopedia, cruciale per la città se guardiamo al numero di prestazioni erogate annualmente, quando la sottrazione di strumenti e risorse diventa sistematica?”.
Alessandra Clementi