Ascoli.- “Il progetto di autonomia differenziata, voluto dal Ministro Calderoli mette a rischio la tenuta della Sanità pubblica.” Lo afferma il deputato ascolano del Partito Democratico, Augusto Curti.
“ Tra i 21 sistemi sanitari regionali sussistono enormi differenze sia nell’offerta di servizi che in quella delle prestazioni sanitarie. Di conseguenza – sostiene Curti- l’attuazione delle maggiori autonomie, richiesta dalle Regioni con le migliori performance sanitarie è destinata ad amplificare tali disuguaglianze. “
Per il parlamentare Dem “le Regioni che oggi accusano più ritardo si troverebbero a dover incrementare la spesa, nel tentativo di colmare il divario. E, non potendo generare deficit aggiuntivo, si troverebbero di fronte ad una scelta obbligata, tra aumentare le tasse o tagliare altre spese pubbliche.”
Ma non è tutto. La riforma prevede novità anche sul fronte della contrattazione del personale . Stabilendo che essa venga demandata alle singole realtà regionali. Dunque, secondo questo modello le Regioni con maggiore capacità di spesa e un consistente gettito fiscale potrebbero offrire stipendi migliori e condizioni di lavoro ottimali.
ospedale di Ascoli
“E’ lecito attendersi una vera e propria migrazione di professionalità verso strutture del nord – rimarca Curti. L’ulteriore indebolimento dei comparti sanitari regionali, oggi maggiormente in difficoltà costringerebbe poi i pazienti ad una mobilità su scala nazionale. Ciò al fine di ottenere cure e servizi adeguati alle loro necessità.”
Infine emerge anche il tema del privato. “Per noi esiste un solo modello in grado di garantire il diritto alla salute: quello della sanità pubblica affiancato, eventualmente, da una sanità privata convenzionata . Il sistema dell’autonomia lascerebbe alle Regioni, anche la possibilità di istituire e gestire fondi sanitari integrativi. Una spinta indiretta a sottoscrivere polizze dedicate che, peraltro, rappresentano una spesa fiscalmente deducibile. Un bel regalo al settore privato.”
