Macerata .- Prende forma la nuova edizione del Macerata Opera Festival che, nonostante il perdurare della emergenza pandemica, si svolgerà con due produzioni operistiche in forma scenica allo Sferisterio dal 23 luglio al 13 agosto 2021 e una speciale anteprima a fine maggio, per la prima volta dedicata ai più piccoli e alle famiglie. Il calendario del centenario sarà completato da una serie di altri appuntamenti con la danza, con la musica crossover, con approfondimenti e conversazioni, appuntamenti Education che saranno annunciati nelle prossime settimane.
“Il programma- ricordano gli organizzatori – si svolgerà lungo precise linee guida insostituibili: la salute e la sicurezza di pubblico, artisti e maestranze, la sostenibilità e congruità economica dell’investimento, il sostegno al territorio e la qualità tecnico-artistica della proposta.”
Il 2021 è particolarmente significativo per la storia dell’opera a Macerata: ricorrono infatti i cento anni dal primo allestimento in scena allo Sferisterio: Aida di Giuseppe Verdi il 27 luglio 1921.
«Abbiamo lavorato ininterrottamente in questi mesi per dare vita alla 57a stagione lirica che celebra i 100 anni della prima rappresentazione lirica allo Sferisterio, Aida di Verdi nel 1921 – ha detto il presidente dell’Associazione e sindaco di Macerata Sandro Parcaroli –; una stagione importante che coincide con i nostri primi cento anni. Ci stiamo preparando a vivere l’anno di un anniversario speciale che celebra un luogo e un’arte divenuti, da quel giorno, simbolo identitario del nostro territorio. La sicurezza e la congruità dell’investimento, oltre chiaramente alla promozione del territorio e alla qualità culturale della proposta, sono stati i nostri punti cardine consapevoli anche dell’importanza dell’impatto economico sul territorio del Macerata Opera Festival. Nonostante la condizione pandemica ancora critica ma fiduciosi per il futuro siamo sicuri che la stagione lirica sarà esempio di rinascita culturale e sociale per la nostra città e per il nostro territorio».
«La meravigliosa fabbrica culturale di Macerata – afferma Antonino Pettinari vicepresidente dell’Associazione – racconta i suoi primi 100 anni di opera lirica, attraverso la sua energia e l’eccellenza di un territorio autentico, vero come quello marchigiano. Lo Sferisterio rappresenta perfettamente lo specchio dei cambiamenti sociali e tecnologici della città e della società e ha sempre dimostrato di essere all’avanguardia».
L’edizione 2021 del Macerata Opera Festival sarà inaugurata venerdì 23 luglio da Aida, stessa opera verdiana scelta nel 1921 dal Conte Pier Alberto Conti; una decisone dettata in primo luogo dall’amore per il soprano Francisca Solari che interpretò il ruolo della protagonista, aprendo quindi una nuova fase storica per lo Sferisterio – già stadio del gioco della palla al bracciale dove si erano “esibiti” vari campioni come Carlo Didimi cantato anche da Leopardi. L’opera – come annunciato lo scorso anno – sarà presentata in una nuova produzione affidata alla regista Valentina Carrasco, argentina, con un passato nella Fura dels Baus, e con sul podio il direttore musicale del Macerata Opera Festival, Francesco Lanzillotta. Protagonisti in scena Maria Teresa Leva (Aida), Luciano Ganci (Radames), Veronica Simeoni (Amneris), Marco Caria (Amonasro). Lo spettacolo avrà le scene di Carles Berga, i costumi di Silvia Aymonino, le coreografie di Massimiliano Volpini e le luci di Peter van Praet. L’edizione di Aida allo Sferisterio nel 2021 celebrerà anche un’altra ricorrenza: saranno infatti i 150 anni dal debutto al Cairo nel 1871. Repliche previste domenica 1 agosto, sabato 7 agosto, giovedì 12 agosto.
«L’opera allo Sferisterio nasce da un atto d’amore che non si è mai interrotto – sottolinea il sovrintendente Luciano Messi –, quello dei Cento Consorti che nel 1829 lo edificarono “ad ornamento della città e diletto pubblico”; quello di Pier Alberto Conti che per amore di Francisca Solari rese possibile la prima opera lirica nel 1921; quello dell’Amministrazione Comunale che nel 1967 lo rese un teatro all’aperto destinato ad essere famoso nel mondo; quello di tante persone che lo hanno consegnato integro e vitale fino ai giorni nostri. Assieme a tutte le maestranze dello Sferisterio rinnoviamo oggi questo atto d’amore per un presidio identitario del nostro territorio e del nostro Paese, un’infrastruttura culturale formidabile sulla quale investire anche in ottica di recovery plan. “