Ancona.- Emergenza casa, oltre 1.800 sfratti nelle Marche con la bandiera nera della morosità issata sulla provincia di Ancona che conta oltre la metà degli sfratti regionali per morosità (393 su 657). Lo rende noto l’Uniat Marche, l’associazione legata alla Uil che si occupa degli inquilini, che nei giorni scorsi ha dato vita a un convegno organizzato con le altre sigle Sunia e Sicet.
“Il tema dell’abitare – spiega Andrea Catalani, presidente dell’Uniat – è diventato il problema sociale tra i più importanti ma la Regione sembra sottovalutare, in continuità con la passata amministrazione, le politiche abitative. Ciò è certificato dalla scarsità o mancanza di finanziamenti messi a bilancio negli ultimi anni”.
Marche contano circa 16.500 alloggi di edilizia pubblica ma si tratta di un patrimonio che nel tempo è stato impoverito a causa del combinato disposto del piano vendite attuato dalla precedente giunta Ceriscioli (alienati 3.347 immobili) e il Piano triennale di edilizia residenziale fermo al 2013. Un’emergenza abitativa aumentata da eventi come l’alluvione, che ha messo in evidenza i limiti e la fragilità dei nostri territori, in un contesto di grave difficoltà minato dalla crisi energetica e dall’inflazione con l’impennata delle rate dei mutui e delle bollette.
La Regione Marche ha stanziato 926.351 euro di fondi statali residui per i contributi alla morosità incolpevole e si sta aspettando che escano i Bandi Comunali per dare una mano alle famiglie ma vista la difficoltà a fruire di tali risorse da parte degli interessati anche per la complessità delle procedure previste, l’Uniat auspica un confronto con l’ente.