Soci di Taiwan mettono in liquidazione la Berloni. Sciopero degli 85 addetti

Pesaro 29 novembre.- Un fulmine a ciel sereno per gli 85 dipendenti rimasti alla Berloni di Pesaro. E’ stato l’annuncio della messa in liquidazione della società, da parte di due dei tre soci taiwanesi che avevano rilevato le quote di maggioranza dell’azienda cinque anni fa. Anche perchè il fatturato della storica fabbrica del mobile, era in continua crescita – dopo anni di difficoltà-  e i lavoratori venivano pagati regolarmente. Ora invece è tornato tutto in discussione. Per questo oggi gli addetti sono scesi in sciopero e hanno manifestato davanti la sede dello stabilimento. Vogliono chiarezza e soprattutto vogliono che il loro posto di lavoro venga salvaguardato. Alla fabbrica sono giunti il sindaco di Pesaro Matteo Ricci e il consigliere regionale Andrea Pancani. “Una vicenda strana oltre che inattesa – ha spiegato il sindaco – forse dovuta ad alcuni contrasti tra i soci di Taiwan, che per altro noi non abbiamo mai visto. Occorre aprire un tavolo di crisi per salvare sia il marchio che la produzione industriale”. Ricci ha promesso di interessare alla vicenda la stessa famiglia Berloni, una volta azionista di maggioranza dell’azienda. Insomma un’altra vicenda che conferma il declino del distretto del mobile pesarese, e più in generale dell’industria marchigiana.

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