Soprintendenza archeologica senza dirigente e con tagli all’orizzonte. Lavoratori in agitazione

Ancona 24 gennaio.- Futuro incerto anche per i dipendenti della Soprintendenza archeologica e belle arti delle Marche.I lavoratori dell’ente, al termine di un’assemblea hanno proclamato lo stato di agitazione. Proprio nei giorni scorsi, il Soprintendente Carlo Birrozzi ha deciso di lasciare l’incarico, destinato ad altro servizio. Nonostante le rassicurazioni  rispetto ad una possibile continuità amministrativa tramite una “prorogatio” per un massimo di 45 giorni, i  70 dipendenti dell’istituto sono preoccupati per le possibili nuovi riduzioni di organico – già ridotto all’osso che si profilano all’orizzonte.  La dotazione della Soprintendenza prevede 85 unità, ma in servizio ne sono rimasti 70 e la prospettiva  è di scendere a 52. La Fp Cgil di Ancona chiede di capire “tempi e modi” per la nomina di un nuovo dirigente e nel frattempo, vuole sapere come si intenda “garantire le funzioni e le attività ordinarie dell’istituto”.
A rischio, secondo il sindacato sarebbe il funzionamento dell’ente e quindi le sue attività interne ed esterne, specialmente quelle relative al post sisma ma anche la gestione degli archivi, dell’Ufficio vincoli, delle risorse umane. “In un momento delicato come questo, quando si è alle prese con le questioni del territorio legate al sisma – sostiene la Fp Cgil – è impensabile una Soprintendenza senza un dirigente”. Da qui la decisione di sindacato e lavoratori di proclamare lo stato di agitazione e chiedere interventi rapidi per trovare una soluzione ai problemi dell’istituto.

Nella foto: i parchi archeologici delle Marche

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