Speranze di rilancio per l’ex Manuli di Ascoli

Ascoli Piceno 14 ottobre.- Buone prospettive di rilancio per lo stabilimento ex Manuli Rubber di Ascoli Piceno. Ieri si è tenuto un incontro tra la nuova proprietà del sito storico che produce tubi in gomma, e le rappresentanze sindacali dei 90 lavoratori ancora rimasti nella fabbrica ( tra operai ed impiegati). E Alessandro Francesco Di Savo,  l’amministratore delegato del fondo Ibla Capital, che detiene la maggioranza della società “Man Oil&Marine” ha annunciato che vuole potenziare l’attività dello stabilimento ascolano. Con possibili nuove assunzioni, nel caso i programmi verranno attuati.

Anche se il piano industriale, nel colloquio non è stato illustrato. E questo forse è l’unico neo di un confronto tra proprietà e sindacati, che per il resto è sembrato positivo. “ Il piano industriale non ci è stato anticipato – spiega Andrea Quaglietti, Rsu Manuli ( ora Man Oil&Marine) e storico sindacalista ascolano – ma l’azienda ha dichiarato che non solo vuole far crescere la produzione attuale ma ampliare il suo mercato. E’ importante anche che la nuova società che gestisce lo stabilimento di Campolungo avrà sede legale qui ad Ascoli, e questo ci da speranza per il futuro”.

Secondo Quaglietti, che ha partecipato all’incontro insieme con i delegati di Cgil, Cisl e Uil, si tratta comunque di un risultato utile, frutto anche della lotta e della resistenza realizzata negli ultimi anni dai lavoratori della fabbrica : “Non solo abbiamo evitato la chiusura del sito, ma abbiamo continuato a produrre tubi di qualità alta e artigianale, vincendo la concorrenza internazionale di tanti competitors sul mercato. Questo grazie all’impegno e al sacrificio di molti dipendenti che hanno accettato riduzioni di retribuzione, di orario ed altro pur di far continuare il sito a produrre”.

La nuova proprietà ha garantito il mantenimento delle condizioni e dei livelli retributivi attuali, dei dipendenti. Con la prospettiva di ampliare l’organico, nel caso i volumi dovrebbero crescere : “Ci sono tutte le capacità professionali e impiantistiche affinchè la fabbrica torni ad essere in piena attività – sottolinea Quaglietti – e noi ci auguriamo che questo avvenga presto. Come attendiamo che rapidamente ci venga illustrato il piano industriale per il futuro del sito”.

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