Ascoli Piceno 25 settembre.-. Oggi in decine di città italiane gli studenti sono scesi in piazza per rivendicare un rientro a scuola che sia realmente in sicurezza. Ascoli Piceno non è mancata all’appello. Dopo mesi di didattica a distanza, si è tornati a scuola con la mascherina e banchi monoposto per limitare i contagi, ma gli studenti con azioni di protesta davanti le proprie scuole hanno da subito denunciato: “troppe classi pollaio, bus affollati e pochi professori“.
«Mancano spazi e docenti, il rientro sicuro sbandierato da Azzolina non esiste e lo dimostrano i già troppi casi di scuole costrette a tornare alla DAD» dichiara Elisa Ferretti, rappresentante della consulta del liceo Artistico Osvaldo Licini «Non è possibile mantenere il metro di distanza se ci sono classi pollaio e trasporti pubblici affollati. In sei mesi di tempo il governo non ha cambiato nulla, servivano spazi e assunzioni perché le mascherine e la ricreazione in classe non bastano.
La didattica a distanza – continua la Ferretti – ha escluso migliaia di studenti dalle lezioni e gli studenti oggi sono scesi in piazza per evitare che questa diventi la normalità: bisogna garantire davvero sicurezza e diritto allo studio. A farne le spese fin ora sono stati gli studenti dei quartieri popolari e delle periferie, i figli dei lavoratori, quegli stessi lavoratori precari su cui il governo fa solo propaganda e che in molte piazze oggi erano spalla a spalla con gli studenti»
Gli studenti di Ascoli, così come quelli delle altre città chiedono maggiori risorse per la scuola in modo da garantire “un istruzione di qualità a tutti : la crisi legata alla pandemia non può diventare la scusa per nuovi tagli e attacchi ai diritti degli studenti e dei lavoratori. “