Tagli alle scuole, Pd : “Perchè la Regione non si muove ? “

Ancona. – È passato quasi in sordina il taglio di sedi e organici scolastici approvato dal governo con l’ultima legge di bilancio 2023. La Segretaria PD Marche Chantal Bomprezzi ricorda il contenuto del Decreto taglia-scuole: “Il dimensionamento prevede che per avere un istituto scolastico autonomo occorrono minimo 1000 alunni e non più 600. Ovviamente – prosegue la Segretaria Dem – le conseguenze saranno una riduzione delle scuole che passeranno dalle attuali 8136 a 6885 e di conseguenza ci sarà un taglio dell’organico dei dirigenti scolastici, del personale amministrativo”.

Secondo la nuova normativa quindi, le scuole attualmente autonome ma con meno di 1.000 alunni verranno del tutto eliminate già a partire dall’anno scolastico 2024/25 in ogni regione: “Provate solo ad immaginare – sottolinea Bomprezzi – il caos che si creerà con tutti questi accorpamenti, tra docenti che balleranno da un plesso ad un altro, supplenze che gireranno come in una giostra e personale amministrativo prima accorpato, con sovrapposizioni di competenze, poi definitivamente lasciati a casa”.

La Segretaria PD stigmatizza l’atteggiamento del governo delle Marche, assai diverso da quello di molte altre regioni italiane: “Contro questa riforma, di cui sinceramente non se ne sentiva il bisogno e l’urgenza, ben sette regioni italiane, governate indifferentemente dalla destra o dal centrosinistra (Toscana, Sardegna, Abruzzo, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Veneto) hanno subito impugnato la norma presso la Corte Costituzionale per lesione delle competenze regionali e dell’autonomia scolastica. Purtroppo le Marche si sono distinte invece per non aver fatto nulla”.

“Non certo perché il problema non ci riguarda – tuona Bomprezzi – perché per la nostra regione il taglio sarà tra i più massicci d’Italia con 120 istituti che chiuderanno i battenti, cioè poco meno della metà del numero degli istituti che abbiamo oggi!”

 

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