Ancona.- Un altro taglio lineare del Governo Meloni alle infrastrutture delle Marche. Nella manovra di bilancio sono spariti 350 milioni per il potenziamento della Ferrovia Adriatica. Una scelta che ha rinfocolato le polemiche delle oppisizioni sulla presunta vicinanza dell’Esecutivo alla nostra regione. Sparano contro il Governo nazionale sia il Pd che il Movimento Cinquestelle.
“Restiamo allibiti – dichiara il deputato pentastellato Giorgio Fede, eletto a San Benedetto. Il Governo ha deciso di stralciare 350 milioni con la nuova legge di bilancio 2023/2024 che toglierà, in concreto, importanti risorse per il completamento dei corridoi della linea ferroviaria Adriatica. Risorse che erano frutto del mio lavoro in commissione Lavori Pubblici e Infrastrutture del Senato, e del presidente Mauro Coltorti, poi inseriti nella legge di Bilancio del 30 dicembre 2021. Ma la destra di Giorgia Meloni – attacca Fede – non aveva a cuore le Marche? Questi sono i risultati del tanto decantato modello Marche?”.
Sulla stessa scia la consigliera regionale del Partito Democratico Manuela Bora, ex assessore nella Giunta Ceriscioli : ” Si tratta di un taglio drastico che incide pesantemente sullo stanziamento complessivo di 5 miliardi di euro, distribuiti sulle annualità dal 2022 al 2034 e approvato con la manovra di Bilancio varata nel 2021, dall’esecutivo Draghi. Questa è la filiera di centrodestra – afferma la Bora : con una mano da e con due mani toglie. L’ennesimo ridimensionamento delle risorse destinate alle infrastrutture marchigiane avrà gravi conseguenze sull’efficientamento dei trasporti e della viabilità nella nostra Regione.”