San Benedetto del T. (Ap).- “Ristrutturare per tagliare”. L’accusa all’Ast di Ascoli arriva dall’Unione sindacale di base in merito alla riorganizzazione della Medicina d’urgenza che ha visto il reparto trasferito al piano meno due con perdita di ben cinque posti letto e di un medico, oltre a un’operatrice socio sanitaria e il secondo infermiere.
La direzione dell’Ast ha motivato tale organizzazione con i lavori di ristrutturazione da svolgere, ma i dubbi rimangono e soprattutto le carenze a livello sanitario.
La Usb teme che, come già successo in passato, una volta avvenuta la “temporanea” organizzazione non si torni più indietro e i posti letto, cosi come le risorse umane dedicate andranno perse. Non a caso è in programma per martedì 23 gennaio una manifestazione da parte del sindacato alle 10 davanti alla sede della Regione Marche in Ancona.
Da quasi due settimane politica, mondo sindacale e gli stessi operatori dell’emergenza sono scossi da questo trasferimento e soprattutto dal taglio della Murg sambenedettese, tanto da assistere a una levata di scudi fino a denunciare un rischio clinico per le condizioni in cui gli operatori saranno costretti a lavorare, ma la conferenza stampa tenuta dal direttore Nicoletta Natalini ha lasciato alquanto perplessi visto che dopo due settimane di polemiche e proteste è venuto fuori, come un coniglio dal cilindro, il fatto che tale trasferimento fosse dipeso da un cantiere da aprire. Un annuncio che però non ha sgomberato il campo da dubbi e perplessità.
«Non vorremmo – afferma l’Usb – che avvenga come in Ascoli dove la Murg, da mesi, si trova senza medici a partire dalle 20. I tagli alla Murg sambenedettese sono un modo per recuperare personale infermieristico e operatori socio sanitari a fronte di sforbiciate al personale già altamente insufficiente per garantire la sicurezza e la qualità dell’assistenza. Inoltre pare venga tolta sia un’oss sia il secondo infermiere con le ricadute sulla qualità e la sicurezza delle cure che si possono immaginare.
Il trasferimento della Medicina di urgenza – aggiunge il sindacato di base – a un altro padiglione dell’ospedale comporterà un aumento dei tempi di attesa per i pazienti e un peggioramento delle condizioni di lavoro per il personale infermieristico e operatori socio sanitari».
E dal mondo sindacale arriva un invito rivolto ai sindaci del territorio affinché si attivino in Regione per bloccare questo provvedimento. Richiesta che si sposa con quella avanzata dai consiglieri comunali sambenedettesi Paolo Canducci e Aurora Bottiglieri che si sono rivolti al sindaco e al prefetto affinché intervenissero per impedire eventuali tagli e ridimensionamenti.
«Il rischio clinico a cui si può incorrere in una organizzazione che vedrebbe la Murg – spiegano gli esponenti del centrosinistra – è preoccupante. Gli effetti della ipotizzata riorganizzazione del Pronto soccorso, così come lamentato dagli stessi medici, appaiono non rispettosi di tali principi: non tutelerebbero né il paziente prioritariamente, né il personale ma neanche la stessa Ast che potrebbe essere chiamata a risarcire i danni in caso di contenziosi legali per eventi negativi conseguenti alle scelte fatte dalla direzione».
Alessandra Clementi
foto di repertorio