Ci sarà anche Luciano Violante venerdi pomeriggio 30 novembre all’Istao di Ancona, a parlare di Tangentopoli e del suo impatto sulla storia italiana recente, non solo politica. L’ex magistrato oggi 77enne, che fu Presidente della Camera dei Deputati dal 96 al 2001, ed anche alla guida della Commissione Antimafia in anni cruciali – dal 92 al 94, quelli seguiti non solo alla fine di un intera sistema politico per via giudiziaria, ma anche alle stragi attribuite alla mafia in cui morirono i giudici Falcone e Borsellino – interverrà sul ruolo della magistratura in quegli anni drammatici e turbolenti per la vita del nostro Paese, considerati uno spartiacque della storia d’Italia. Il convegno di studi promosso dall’Istituto Adriano Olivetti prenderà il via alle 13,45 con l’introduzione del Presidente Istao, Pietro Marcolini al quale seguirà la relazione di Franco Amatori, Presidente dell’Istituto di Storia delle Marche. Poi sarà la volta di un altra personalità d’eccezione, con l’intervento dello storico e filosofo – già parlamentare Pci – Giuseppe Vacca, che tratterà il tema della “Repubblica dei partiti: ultimo atto.” Dopo di lui Giovanni Orsina parlerà dei nuovi soggetti politici, con il commento di Umberto Gentiloni Silveri e Alberto De Bernardi. Dopo un intervallo, alle 16,45 sarà la volta di Luciano Violante, e poi di Marco Gervasori sul costo della politica dopo Tangentopoli. Il commento è affidato a Marco D’Alberti ed Eligio Resta. Domani, sempre all’Istao, nell’ambito del convegno di studi sugli anni “1992-1993. Uno spartiacque nella storia dell’Italia contemporanea” con Giuliano Amato ed altri autorevoli relatori de “La Pressione del contesto internazionale”.
Un tema quest’ultimo, forse ancora poco indagato e conosciuto ai più, e che invece andrebbe rivalutato per il suo ruolo fondamentale nello sviluppo delle vicende politiche ed economiche del nostro Paese, negli anni successivi (la svalutazione della Lira, la svendita dei gioielli di Stato e molto altro). Anche in termini di ingerenze esterne che potrebbero aver favorito la nascita di tangentopoli e i suoi esiti – positivi o negativi a seconda delle prospettive con cui si guardano..- oltre ad aver condizionato anche fatti criminali di cui le mafie , secondo alcuni sarebbero state solo il braccio armato, esecutivo di ordini impartiti da altri. Molti anni dopo quella fase storica terribile per l’Italia, uno come Giulio Andreotti, che le cose le conosceva di sicuro, dichiarò ad un giornale con una della sue celebri frasi ad effetto : “Forse se Craxi non avesse avvertito Gheddafi dell’imminente attacco degli americani, Tangentopoli non ci sarebbe stata.” Era il 1986, e il dittatore libico si salvò per miracolo.