Sabato 26 gennaio torna la stagione di prosa del Teatro Pergolesi di Jesi con Enrico IV di Luigi Pirandello, produzione Marche Teatro, adattamento e regia di Carlo Cecchi. Il Maestro della scena italiana è sul palcoscenico nelle vesti di Enrico IV con Angelica Ippolito, Gigio Morra, Roberto Trifirò,Dario Caccuri, Edoardo Coen, Vincenzo Ferrera, Davide Giordano, Chiara Mancuso e Remo Stella.
Dopo i successi di La dodicesima notte di Shakespeare, Carlo Cecchi torna a Pirandello dopo L’Uomo, la bestia e la virtù e Sei personaggi in cerca d’autore con uno dei testi più noti e rappresentati, una pietra miliare del teatro e della intera poetica dell’autore siciliano. L’opera porta in scena i grandi temi della maschera, dell’identità, della follia e del rapporto tra finzione e realtà. Forse in Enrico IV, più che in altre tragedie, il pirandellismo vince i suoi schemi e attinge a una tensione interiore davvero universale.
“Si recita con Pirandello e anche contro Pirandello. Si prendono alla lettera la famosa formula “teatro nel teatro” e – scrive Carlo Cecchi nelle note di regia – l’altrettanto famosa opposizione “finzione/realtà” e le si spingono oltre l’asfittico dibattito “vita/forma” verso un gioco di specchi in alcuni casi vertiginoso.
Si recita anche contro Pirandello, quando il contenuto e/o la forma della sua “tragedia” regrediscono ai luoghi comuni del teatro naturalistico della fine dell’Ottocento (per esempio: “la commozione cerebrale” come causa della pazzia del protagonista; o l’intero terzo atto che Pirandello precipita in un confuso e melenso melodramma con tanto di “catastrofe” finale).
Questo doppio gioco con l’autore e con la pièce – doppio gioco che prende Pirandello molto sul serio, e lo affronta criticamente – conduce “la tragedia” a uno spettacolo il cui tema è il teatro, quello di oggi: specchio frantumato che riflette la vita della nostra epoca che è (citando Beaudelaire) “un deserto di noia” con “oasi d’orrore” che crescono e sempre più si moltiplicano nel mondo.’