Ascoli Piceno 23 agosto.- A tre anni dal primo evento sismico del 2016, la macchina della ricostruzione procede a singhiozzi e cammina troppo lentamente. Oltre a continue polemiche, rimpalli di responsabilità e inefficienze tra livelli istituzionali, strutture commissariali e professioni tecniche, il numero dei progetti presentati dai cittadini per ricevere il contributo testimonia che il cambio di passo promesso dal governo giallo-verde non c’è stato. Dati impietosi, che riflettono più la scarsa fiducia delle popolazioni nella ricostruzione che la lentezza della burocrazia: su circa 73 mila edifici dichiarati inagibili, le domande dei cittadini per il contributo sono circa 10 mila (poco più del 13%) e presso le Casse Edili i cantieri avviati negli ultimi mesi sono poche centinaia.
Le Regioni non hanno provveduto a elaborare il provvedimento per disciplinare la partecipazione delle popolazioni al processo di ricostruzione come previsto dal DL 189/2016 e dall’Ordinanza n.36 del 2017. Per fortuna qualche Comune volenteroso ha provveduto a dotarsi di un Regolamento. “Tanta responsabilità – commenta il presidente di Legambiente Stefano Ciafani – non è della burocrazia ma della volontà politica; e con la crisi di governo si rischia un ulteriore stallo. È necessario che il prossimo esecutivo abbia in agenda l’accelerazione di una ricostruzione di qualità, innovativa, trasparente, rispettosa dell’ambiente, del territorio e del lavoro”.
Il ritardo nella ricostruzione rischia di alimentare lo spopolamento di tanti piccoli comuni dell’Appennino centrale oltre a far lievitare il costo per l’assistenza della popolazione priva di casa, si pensi alle centinaia di milioni spesi per pagare l’affitto a migliaia di famiglie con la casa inagibile (Contributo di Autonoma Sistemazione). Senza una visione di futuro, è probabile che fra due o tre decenni le case siano di nuovo in piedi ma nella desertificazione sociale ed economica. Servono pianificazione e programmazione, finora assenti.
Istanze di richiesta contributo ricostruzione privata | ||||||
data aggiornamento
anno 2019 |
Regione | TOTALE EDIFICI INAGIBILI | N. Istanze – Danni lievi edifici privati (Ordd. 4-8) | N. Istanze – Danni gravi attività produttive e edifici privati (Ordd. 13; 19) | TOTALE ISTANZE PRESENTATE | % Istanze presentate su edifici inagibili |
31 luglio | Abruzzo | 12.194 | 1.233 | 303 | 1.536 | 12,60 |
24 luglio | Lazio | 8.624 | 669 | 196 | 865 | 10,03 |
30 luglio | Marche | 42.265 | 4.338 | 1.577 | 5.915 | 14,00 |
24 luglio | Umbria | 10.000 | 1.193 | 251 | 1.444 | 14,44 |
TOTALI | 73.083 | 7.433 | 2.327 | 9.760 | 13,35 |