Dall’avvocato Fabio Amici, per conto dell’associazione Tutela Salute Mentale per la Vallesina riceviamo e pubblichiamo :
Jesi .- “L’associazione “Tutela Salute Mentale per la Vallesina” ritiene opporluno intervenire sulla vicenda
dell’appartamento di via del Verziere, che ospitava disabili psichici anche gravi, per esprimere innanzitutto piena solidarietà alle vittime degli abusi che stanno entergendo.
Nessuno ora cada dal pero, sarebbe insopporlabile e indecoroso. Le “anomalie” di quell’appartamento erano note da tempo a tutte le parli in causa: amrninistratori, sanitari, forze dell’ordine, magistratura.
L’associazione “Tutela Salute Mentale per la Vallesina” aveva segnalato più volte agli Enti e alle autorità competenti irregolarità di tipo gestionale accertate anche dal NAS chiamato in causa dalla nostra Associaziorre.
Ciò che abbiarno appreso dai giornali riporta una situazione ancora più grave rispetto a quella che avevamo denunciato.
Il “volontario” colto a cucinare in brache calate è purtroppo l’orrenda punta dell’iceberg. Che poì i volontari cucinano? Ma certo! chi non gradirebbe a casa propria un aiuto simile? Peccato che qui si stia parlando di uua stmttura realizzata originariarnente dall’associazione divolontariato gestita dai due arrestati ed alirnentata da invii di pazienti da parte del Servizio di Salute Mentale in base ad una “convenzione” tra loro.
FOLLIA PURA
Da sempre la malattia mentale è la “cenerentola” del Servizio Sanitario Pubblico: pazienti e farniglie vivorro
nell’isolamento il doppio dramma della rnalattia e I’umiliazione del ricatto fatto di silenzio. Precipitare nel
buco nero del disagio psichico è facilissimo, uscirne è impresa titanica.
I MATTI – chiamiamoli pure così, ma con affetto – è quanto di piùr difficile ci sia da gestire, a meno che non
li si irnbottisca di psicofarmaci e via. Se poi chi ne dovrebbe aver cura li rinchiude in “appaftanrenti in
condivisione” gestiti, udite trdite, da BADANTI, da “volontari” e da altri soggetti che sì girano dall’altra
pafte. Beh, allora SIAMO ALLA FOLLIA. Non quella dei matti. bensì quella criminogena dei presunti sani.
Nott chiatniarno i soggetti coinvolti “vololltari” perché i volontari veri sono ben altre persone. Attendiarno
fidLrciosi che la Magistratura voglia questa volta approfbndire tutti i risvolti della vicenda sin dall’iniziale
awio della struttura sulla quale la nostra associazione aveva acceso un faro da subito nel lontano 20 18 con
ir-rvio di lettere. esposti e segnalazioni che non hanno avuto il dovuto, meritato riscontro.”