Ascoli.- “I buoni e i cattivi sono da entrambe le parti.” Lo ha detto Marco Tarquinio, ex direttore del quotidiano Avvenire intervendo sul tema delle guerra all’assemblea dell’Ordine dei Giornalisti marchigiani, svoltasi ad Ancona sabato scorso. “Putin non è il male assoluto. E la guerra in Ucraina non è iniziata nel 2022 ma nel 2014, solo che noi ce ne siamo accorti solo ora, con l’invasione russa”.
Parole chiare e nette, che si sono aggiunte ad altre sulla crisi mediorientale : ” Dopo la strage del 7 ottobre a Gaza, per ogni morto israeliano sono stati uccisi 20 palestinesi . Una reazione spropositata che va oltre le proporzioni delle rappresaglie compiute dai nazisti durante l’ultima Guerra mondiale”.
Per la cronaca a Gaza, i morti – in stragrande maggioranza civili, non miliziani di Hamas – hanno superato i 30 mila. Tarquinio ha tratteggiato questo pericolosissimo scenario che stiamo vivendo – e nel mondo oggi ci sono 164 guerre..- per sottolineare che siamo immersi in un clima bellicista che sta diventando sempre più preoccupante.
Un clima che solo una vera iniziativa di pace e quindi un negoziato anche con Putin – che nonostante l’impegno e i fondi occidentali per l’Ucraina non sta certo perdendo il conflitto, anzi- può cercare di interrompere per evitare di innescare un escalation militare globale.
“Papa Bergoglio ha dichiarato che quella in Ucraina era una guerra evitabile”, ha ricordato l’ex direttore di Avvenire . Ma evidentemente lo scontro, dopo i tentativi Usa di scalzare presidenti ucraini filorussi negli anni scorsi e la guerra civile nel Donbass in corso dal 2014, non si voleva affatto evitare. Anzi si doveva provocare fino alla sue estreme conseguenze, pensando perfino di vincere velocemente la partita. Ma ormai è chiaro anche ai più riottosi che decine di miliardi di euro e dollari stanziati per portare armi e salvare uno Stato ormai fallito, non stanno producendo gli effetti previsti.
“Nonostante mezzo milione di morti e la distruzione del Paese – ha detto Tarquinio – si continua in questa guerra per procura che non risolverà alcun problema. Sapete voi che ormai in Ucraina sono ridotti a prelevare di notte i giovani renitenti alla leva mentre sono nei bar a bere con gli amici ? ”
Ed ha aggiunto un altro fatto poco noto alla massa, distratta dall’informazione main stream che racconta una sola versione delle vicende in corso : ” Già nei mesi scorsi si era arrivati vicini ad un accordo tra Zelenski e Putin per fare terminare le ostilità. Esso prevedeva la cessione definitiva della Crimea alla Russia ed un autonomia speciale per il Donbass. Sono intervenuti gli inglesi – ha ricordato il giornalista – ed hanno bloccato tutto..”
Insomma la pace non s’ha da fare, almeno per il momento. Quanti morti ci vorranno ancora, da entrambe le parti, per giungere ad avviare un vero negoziato ? E nel frattempo quali altri rischi di un ulteriore escalation militare si correranno in questo panorama sempre più bellicista che potrebbe vedere l’Europa al centro di un scontro allargato ( non gli Usa) ?
Marco Traini
foto : al centro Marco Tarquinio, a sx Franco Elisei ( presidente Ordine Giornalisti)