Vacanze nelle Marche, ecco gli itinerari più belli

Ancona 10 giugno.- Da nord a sud delle Marche, a piedi o in bici tra aree protette e piccoli borghi, senza dimenticare le località di mare o di lago. Questa è la proposta di Legambiente e Touring Club Italiano che presentano oggi Vacanze Italiane, la nuova guida on line che raccoglie oltre 200 itinerari – tra i quali 43 in bici, 63 a piedi, 13 a cavallo e 7 proposte interregionali di lunga percorrenza – per la stagione estiva ormai in partenza. Si tratta di un’ampia rassegna di soggiorni dal nord al sud della Penisola per tutti i gusti e le abilità tenendo conto delle misure anti–covid19 da adottare.

Prevalgono di conseguenza le mete dell’entroterra e le proposte a piedi, a cavallo o in bicicletta, dove le modalità di spostamento già garantiscono di per sé il necessario distanziamento fisico. Consultare Vacanze Italiane è semplice, basta andare sul sito http://www.touringclub.it/vacanzeitaliane dove sarà possibile leggere i vari itinerari suddivisi e scelti sulla base di un lavoro congiunto che ha visto Legambiente e il Touring Club Italiano collaborare insieme a tour operator specializzati e network del settore come AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile), Sweetmountains, Turismoacavallo e Amodo (Associazione Mobilità Dolce). Ogni proposta di viaggio è accompagnata da un link informativo che consente di approfondire le informazioni sul sito del tour operator o del soggetto territoriale che ospita l’offerta.

La ciclovia della Vallesina

Parte dalle montagne del Parco della Gola della Rossa e di Frasassi ed arriva fino al mare a Falconara marittima, costeggiando i borghi medioevali del Verdicchio dei castelli di Jesi e la famosa Abbazia di Chiaravalle. La ciclovia della Vallesina è una possibilità per scoprire le bellezze artistiche della Vallesina e godere delle ricchezze enogastronomiche del territorio. Il percorso è in parte su pista ciclabile, in parte su strade a basso traffico ed è adatto anche ai turisti meno allenati. È possibile suddividerlo in tappe per visitare le bellezze artistiche del territorio e fare alcuni tratti in treno con la possibilità del trasporto bici al seguito. https://www.rivieradelconero.info/it/ancona-tra-cielo-e-mare/

A piedi al Lago di Pilato (nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini)

Sul lago di Pilato la leggenda si fonde con la storia. Si narra che Ponzio Pilato, come ultima volontà, chiese di far mettere il suo corpo morto sopra un carro trainato da buoi che fosse lasciato girovagare per le contrade romane. I buoi percorsero tutto il centro Italia e, una volta arrivati in cima ai Monti Sibillini, si buttarono a capofitto in un lago che da quel giorno venne chiamato “di Pilato”. Il lago, uno dei pochi naturali della regione, è situato ad una quota di circa 1900 m s.l.m al centro di un circolo glaciale. È soggetto a fluttuazioni stagionali del suo livello fino a prosciugarsi completamente nelle estati particolarmente siccitose. Al suo interno nuota un piccolo crostaceo: il Chirocefalo del Marchesoni, endemico del Lago di Pilato. Molte le fioriture attorno, soprattutto estive, tipiche dell’alta montagna come ad esempio la Stella alpina dell’Appennino.

Nei Sibillini, dalla Gola dell’Infernaccio all’eremo di San Leonardo

Dalla Gola dell’Infernaccio, un’orrida strettoia si incunea tra le pareti calcaree del Monte Sibilla e del Monte Priora. La luce difficilmente penetra in questa forra scavata nei millenni dallo scorrere impetuoso del fiume Tenna. Oggi è possibile attraversare la gola grazie a un sistema di ponti e passerelle e vedere luoghi sconosciuti a tutti fino agli anni ’70. Quando la valle inizia un po’ ad aprirsi cominciano a farsi spazio gli alberi più belli dell’Appennino: i faggi. La faggeta di San Leonardo è molto fitta e fresca ed è l’ideale per godere dell’ombra nelle calde giornate estive. Una possibilità per scoprire questi luoghi è un trekking sul sentiero n° 229. La meta soddisfa come l’itinerario. Si raggiunge infatti l’eremo di San Leonardo, un edificio sacro, agibile in parte e completamente ricostruito da Padre Pietro Lavini dal 1971 al 2014. San Leonardo è uno dei luoghi più frequentati del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

L’anello alto del Monte Conero

Il Monte Conero è l’unico promontorio calcareo sul mare dell’Adriatico fra Trieste e il Gargano. Grazie alla sua altitudine, alle sue esposizioni e alle sue rocce questo parco è un concentrato di ambienti diversi dominati dalla macchia mediterranea con il leccio e il corbezzolo. Il Monte è stato abitato probabilmente da millenni. Il più antico ritrovamento, in cima alla montagna, risale a 100.000 anni fa, ma sono presenti anche incisioni rupestri più recenti e numerosi forni dell’epoca neolitica. Poi insediamenti greci, da cui probabilmente deriva il nome del Monte (da komaros – corbezzolo) e romani. Dalle cosiddette Grotte Romane sembra che siano state estratte le pietre per costruire la città romana di Ancona. I panorami dal Belvedere Nord, verso Portonovo ed Ancona, e dal Belvedere Sud, verso Sirolo e la Spiaggia delle Due Sorelle, sono luoghi che impressionano per la grandiosità del paesaggio. Percorrere in un trekking l’anello alto del monte è un’esperienza mozzafiato.

 

Nella Gola del Furlo, il regno delle Aquile

Presso Acqualagna, in provincia di Pesaro-Urbino, non si può perdere l’esperienza di percorrere la strada che si addentra tra le pareti calcaree della Gola del Furlo, fino ad arrivare alla diga sul fiume Candigliano. Lo sbarramento di questa diga forma il bellissimo lago dall’intenso colore turchese che accompagna tutto il tragitto. Quella che si percorre è l’Antica Via Flaminia, voluta nel 220 a.C. dal console Flaminio, che metteva in comunicazione Roma con la città di Fano. Lungo il percorso sono ancora visibili solchi e segni della sua costruzione. Tra le pareti calcaree della gola nidifica, fin da tempi storici, l’aquila reale, mentre volgendo lo sguardo verso il lago, si vedono molti uccelli acquatici, soprattutto cormorani e aironi. Il percorso termina presso la diga, una delle prime delle Marche, costruita negli anni ‘20. È alta circa 45 metri ed è costruita direttamente su roccia viva.

 

La Faggeta di Canfaito, San Severino Marche (Mc)

Alle pendici del Monte San Vicino si trova un luogo divenuto negli ultimi anni una delle mete naturalistiche più frequentate della regione: la faggeta secolare di Canfaito, un vasto altipiano a circa 1000 m di altezza, situato nella Riserva Naturale Regionale Monte San Vicino e Monte Canfaito. All’ingresso della faggeta è possibile parcheggiare e poi immergersi a piedi in un’atmosfera suggestiva, resa memorabile dalla presenza di alcuni tra i faggi più grandi e antichi delle Marche. L’ampia zona pianeggiante permette di percorrere brevi e piacevoli itinerari. Con poco sforzo ci si può spingere fino al belvedere per guadagnarsi il panorama che spazia dal Monte Catria fino ai Sibillini. Il maestoso bosco si presenta bello in tutte le stagioni, ma è il periodo autunnale che lo rende ancora più affascinante, quando le chiome si tingono dei colori caldi dell’autunno.

 

 

 

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