Jesi 28 agosto .-Il Verdicchio dei Castelli di Jesi sceglie di mettersi alla prova per i suoi primi 50 anni di Doc e lo fa, dal prossimo 30 agosto al 2 settembre, con l’analisi di 32 esperti internazionali di vino tra giornalisti, opinion leader e responsabili acquisti provenienti da 13 Paesi. Un progetto, quello di Collisioni a Jesi organizzato da Ian D’Agata, con il suo progetto Indigena, e da Collisioni Festival, in collaborazione con l’Istituto marchigiano di tutela vini, che vedrà protagoniste le principali aziende del vino bianco fermo da quattro anni più premiato dalle guide italiane del settore. In primo piano, degustazioni e discussioni sul vino principe delle Marche ma anche sulle altre denominazioni dell’area (Verdicchio di Matelica, Lacrima di Morro d’Alba, Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi e Serrapetrona), oltre a tanta cucina e alla cultura nei luoghi simbolo del territorio , a partire dal concerto inaugurale con divagazioni leopardiane al Festival Pergolesi Spontini fino alle opere di Lorenzo Lotto della Pinacoteca civica e alla mostra sul Novecento quotidiano di Betto Tesei. Sullo sfondo, il focus su presente e futuro del vino bianco italiano nel mondo, in un convegno (‘Bianco come il vino’, 31 agosto, ore 9.30 al Teatro Pergolesi ) con esperti internazionali sugli ultimi trend di mercato registrati da analisti ed esperti in una delle aree più bianchiste del Paese. “Assieme a Vinitaly, il Progetto Vino di Collisioni a Jesi è l’appuntamento clou di quest’anno – ha detto il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini, Alberto Mazzoni -, che arriva dopo un percorso di internazionalizzazione fatto insieme a Ian D’agata e all’Indigena World Tour sulle principali piazze statunitensi (New York e San Francisco) e prima della tappa internazionale di Londra, prevista il 5 ottobre. Quello dei prossimi giorni è uno step importante e risponde nel migliore dei modi ai nostri obiettivi di incremento della notorietà internazionale, vera chiave di volta per il mercato del Verdicchio nel medio e lungo termine”.
Collisioni Jesi, che ospiterà anche una decina di operatori dell’informazione italiana, conterà su un pacchetto di selezionati stakeholder provenienti dai principali Paesi importatori di vino: Usa (6 operatori), Russia e Cina (4), Canada, Francia e Regno Unito (3), Giappone e Svezia (2), Belgio, Paesi Bassi, Polonia, Svizzera e Ungheria. Tra questi, il giornalista francese e scrittore di vino per Le Figaro, Bernard Burtschy; il wine writer per Wine Searcher e opinion leader statunitense, Blake Gray; il già responsabile della Guida Michelin nel Dragone e redattore per la versione cinese del Financial Times, Bob Miao; la sommelier del Gruppo leader nella ristorazione Batali & Bastianich a New York, Sara Olocco; la manager di Gourmet Alliance (catena di ristoranti italiani in Russia), Alexandra Alexandrova.
In totale saranno 33 le aziende coinvolte nelle 4 degustazioni riservate agli ospiti, tra cui spicca la Old but Gold che celebra le nozze d’oro della denominazione, con 16 grandi Verdicchi che si sono distinti per longevità, sempre più arma vincente per l’autoctono. Tra le ‘trasferte’ quella in piazza alla vicina Morro d’Alba, per una cena dedicata a un rosso in grande crescita nella regione: il Lacrima di Morro d’Alba. Il vigneto Marche – con 20 denominazioni e 17.000 ettari complessivi di vigneto di cui 4.500 ristrutturati e rinnovati negli ultimi 10 anni – fattura annualmente circa 150 milioni di euro. Circa 18 milioni le bottiglie di Verdicchio dei Castelli di Jesi prodotte ogni anno.