Ponzano di Fermo – Mostrare ciò che realmente siamo, la nostra autenticità, la “verità” del nostro essere è spesso molto difficile, poiché ci si può sentire vulnerabili, indifesi. Ma è l’unico modo per farci conoscere per ciò che realmente siamo. Occorre dunque abbandonare la pretesa razionale.
Il vino, nella giusta moderazione, è bevanda fonte di verità, perché dalla sua forza che disinibisce, fa scaturire il desiderio di togliersi la maschera, di vivere e mostrare la propria autenticità. Aspetti affrontati nell’incontro col filosofo Alessandro Pertosa, organizzato a Ponzano di Fermo da Wega nell’ambito della rassegna “Un calice di filosofia”. Presente il vicesindaco Diego Mandolesi, il presidente Wega Domenico Baratto, il consigliere provinciale Pisana Liberati. Moltissimi i partecipanti specialmente dalla costa, fenomeno in controtendenza rispetto a quanto avvenuto nel post sisma, che vede sempre più la riscoperta dei piccoli borghi dell’entroterra.
<Quando pensammo al connubio tra filosofia e vino nel periodo di pandemia – dice Liberati – non potevamo immaginare quanto sarebbe stato apprezzato dalla gente che aveva voglia di incontri conviviali di qualità. In questa “puntata zero” nei piccoli borghi abbiamo generato una inversione dei flussi turistici dalla costa all’entroterra. Poter ammirare monumenti aperti per l’occasione, riflettere filosoficamente su chi siamo e concludere con un buon vino: la formula vincente di cui il territorio aveva bisogno. Molto felice di aver contribuito>. Format che, dopo il grande successo della sperimentazione, da gennaio diventerà progetto di rete esteso a diversi comuni del territorio. Mandolesi sottolinea la validità dell’evento e della rassegna, che porta a far scoprire e vivere le bellezze panoramiche, artistiche e architettoniche dei paesi dell’entroterra, attraverso appuntamenti culturali. Il tutto con la fondamentale collaborazione della Fondazione Italiana Sommelier, rappresentata da Tommaso Annibali e Matteo Menconi. Presenti le cantine Fiorano di Cossignano, Vitivinicola Pantaleone di Ascoli Piceno e Allevi Maria Letizia di Castorano.