Ancona 16 marzo.- Sciopero in molte fabbriche e aziende dell’Anconetano per chiedere un fermo temporaneo delle attività a causa del rischio coronavirus. Lo ha indetto la Fiom, che sostiene come “al di la’ di qualsiasi protocollo l’unico modo per scongiurare il pericolo per i lavoratori sia quello di restare a casa ”.
Venerdi scorso 13 marzo hanno scioperato le maestranze della Fincantieri di Ancona, arrivata al fermo di due settimane del cantiere, la Faber di Sassoferrato e l’Ariston Thermo di Albacina. Oggi invece lo sciopero ha interessato l’Elica di Mergo e Cerreto d’Esi, Fime di Castelfidardo, la CEBI Italy, la Defendi, Pieralisi di Montecarotto e di Jesi, Caterpillar, CRN cantieri navali gruppo Ferretti, Luna quinto, SKG, Bora. Domani martedi 17 toccherà alla Ghergo di Sassoferrato, OMAS di Numana e ISA Palumbo.
“Grazie alla mobilitazione – afferma la Fiom di Ancona – è stato possibile contrattare le migliori condizioni all’Ariston di Genga, che resterà chiusa per 3 giorni per meglio riorganizzare il processo produttivo, alla CNH di Jesi che chiude per due giorni , così come all’Electrolux di Cerreto d’Esi, chiusa oggi con la nuova CIGO per sanificazione della fabbrica.”
In corso trattative in altre imprese della provincia. La Fiom lancia un appello a tutte le aziende metalmeccaniche affinché si arrivi al fermo temporaneo della produzione, almeno per il periodo di diffusione massima del virus Covid 19.