Comunanza (Ascoli). Si profila un altro disastro occupazionale per le Marche. I 1400 lavoratori degli stabilimenti Whirpool della regione sono a rischio, dopo che si è diffusa la voce che la multinazionale Usa degli elettrodomestici abbia venduto i siti italiana ad una società turca. La Regione ha chiesto un tavolo urgente al Ministero dello sviluppo economico, per discutere delle conseguenze del possibile riassetto proprietario delle fabbriche nel territorio marchigiano (Fabriano e Comunanza). E cercare di salvare una situazione che al momento appare molto complessa da capire e da gestire, evitando un altro terremoto sociale per le Marche. Per Comunanza l’eventuale uscita di Whirpool potrebbe comportare un colpo durissimo al distretto industriale locale, considerando che oltre ai dipendenti diretti rimasti in fabbrica ( 350 adesso) il sito locale crea occupazione nell’indotto e per il comprensorio montano piceno e fermano per almeno mille posti. Forse bisognava agire prima, visto che negli ultimi anni era chiaro a tutti che il colosso Usa non stava più investendo nell’Ascolano, riducendo progressivamente addetti e non rinnovando linee e prodotti. Ma come spesso accade, si è aspettato che le ipotesi pessimistiche diventando realtà. Non bastano gli appelli di sindaci e forze sociali lanciati pochi mesi prima che la nave affondi. Tutti però, naturalmente si augurano ancora che i posti di lavoro, anche con proprietà diverse, possono essere mantenuti.
foto stabilimento di Comunanza