Zingaretti, Pd : Ricostruire la comunità della sinistra e rilanciare le alleanze

Ascoli Piceno 10 gennaio.- Zingaretti dice cose di sinistra. Non radicali, non rivoluzionarie. Ma di sinistra. Crescita con equità, sviluppo e giustizia sociale. Politiche per il lavoro, e non solo mercato. Per questo piace a molta gente della sinistra, oltre i confini ristretti del Partito Democratico. Così come è piaciuto ieri sera ad Ascoli, nell’incontro tenuto al Piceno Consind in vista delle elezioni primarie previste per il 3 marzo. Una sala gremita con tanti uomini e donne del Pd, ma anche con persone ed ex dirigenti che dal partito erano usciti negli ultimi anni, e che nel passato contavano parecchio sul territorio piceno, specie nella vallata del Tronto. Segno che Nicola Zingaretti può rappresentare una speranza per molta parte di quell’ area democratica ampia e delusa dal renzismo, che attende un segnale, una possibilità che si possa davvero ripartire dopo il tracollo elettorale dello scorso anno (minimo storico del Dopoguerra). Il presidente della Regione Lazio ci crede, e come candidato alla guida del nuovo Pd ha puntato, con determinazione in quella direzione . “Bisogna ricostruire una comunità della sinistra, tornare a darle un identità forte e comprensibile per l’elettorato. Basta con il partito del leader e con la democrazia del tweet – ha chiarito : occorre ripartire dalla base, aprire al dialogo, al confronto con tutti”.

Per far questo, secondo Zingaretti, è necessario che il partito debba “essere consapevole della lotta che si accinge a fare, per costruire un alternativa alla deriva populista e a Salvini, che non sa risolvere i problemi sul tappeto. E deve farlo presto e non aspettare , come dice qualcuno che il Governo gialloverde fallisca e quindi faccia fallire anche l’Italia: anche perché a quel punto la gente non ci voterebbe più. “

Il futuro Partito Democratico, per l’aspirante Segretario “deve essere pronto al cambiamento da un lato, per evitare che si arrivi ad una spallata autoritaria e dall’altro per tornare ad offrire una proposta nuova all’elettorato di riferimento che si basi su valori condivisi, sulla lotta alle diseguaglianze, sul welfare, sull’inclusione sociale, su una tensione etica e soprattutto su un’ economia giusta che non deleghi tutto al mercato.”

Da qui , il passo alle alleanze esterne è breve: “ Non possiamo considerare nemici tutti quelli che non la pensano come noi – ha detto Zingaretti – occorre dialogare, confrontarsi con forze con cui possiamo costruire un percorso comune. Mi dicono vuoi allearti anche con i 5Stelle ? No, ma è certo che dobbiamo parlare a gran parte della base di quel Movimento, una base che era la nostra e che poi ci  ha abbandonato. Per delusione, per rabbia, perché ha perso il lavoro e non è stato aiutato. Da queste cose bisogna ripartire se vogliamo che il partito fermi la caduta ( 12 milioni di voti nel 2006, solo 6 milioni nel 2018 ..) e costruisca un futuro migliore per l’Italia “ .

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