Ascoli Piceno, 9 luglio – “Una grande occasione per le imprese marchigiane, non solo per gli sbocchi commerciali che si possono aprire ma anche per valutare possibili partnership produttive e d’investimento”. Così Pier Luigi D’Agata, Direttore di Assafrica e Mediterraneo, definisce l’accordo tra Confindustria Centro Adriatico e Assafrica stessa, siglato all’indomani del lancio – il 7 luglio a Niamey in Niger, della Zona di libero scambio continentale africana, la più grande del mondo e che mira a creare una area priva di tariffe doganali per prodotti e servizi analoga a quella dell’Unione Europea.
Secondo la Commissione Economica Onu per l’Africa, la zona di libero scambio incrementerà del 53% il commercio intrafricano, riposizionando il continente africano tra i grandi players del commercio mondiale, e costituendo un mercato continentale di oltre un miliardo di persone di 55 paesi caratterizzato da urbanizzazione e crescita del potere d’acquisto della classe media.
In questo contesto dinamico, strategico e in via di evoluzione è stato siglata l’intesa di collaborazione tra l’associazione degli industriali di Ascoli Piceno e Fermo e Confindustria Assafrica & Mediterraneo, la Rappresentanza internazionale del Sistema Confindustria che fornisce alle imprese associate informazioni, messa in rete, lobby e servizi specialistici per il supporto all’internazionalizzazione in aree geografiche in cui la presenza imprenditoriale italiana è in aumento ma ancora scarsa rispetto alle reali opportunità di business esistenti nei 70 Paesi di Africa, Mediterraneo e Medio Oriente.
“Vi sono infinite occasioni di sviluppo che queste aree offrono – sostiene Simone Mariani, presidente di Confindustria Centro Adriatico – e che ci lasciamo troppo spesso sfuggire a vantaggio di altri Paesi più intraprendenti, come la Cina, ormai fortemente radicata, ma anche di nuovi players nel panorama internazionale, come Turchia, Iran e India. La maggior consapevolezza che i Paesi africani hanno delle loro potenzialità è palpabile; questo ormai diffuso movimento d’opinione mira a cambiare definitivamente le regole del gioco con le ex colonie, Francia in primis, e con l’inarrestabile intraprendenza commerciale cinese. Pertanto questo accordo va nella direzione di fornire servizi evoluti per le aziende locali che potranno cogliere queste nuove opportunità.”